domenica 25 gennaio 2015

Piccola tesi sul rock e sui generatori di generi (parte 6)

(...riprende)

4. Cos'è un genere?
Un pezzo rock e un pezzo metal, punk o pop sono parenti: la stessa canzone può essere suonata in ciascuno degli stili citati.




La canzone rimane riconoscibile, è come una traduzione nel linguaggio moderno di un libro antico.
Invece non è possibile suonare un pezzo rock in chiave rap, a meno di cambiare radicalmente la canzone, rendendola una cosa diversa, e non un rifacimento in stile. Questo perchè il rap è un genere; non è, come il metal, il punk, il progressive, l'hard rock, il folk rock, il classic rock, il southern rock, il depressive black metal e compagnia bella, un manierismo.
Allora, ecco la fine della nostra tesi: la terza corrente, quella di Who e Rolling Stones (e Velvet Underground) generò, attraverso i gruppi ispirati ad essi, prima il punk, conservandogli dentro un certo amore per la musica nera che, intanto, correva parallela al rock, e, fatto nuovo, il rap. Certo, non è una prova di quanto detto, ma molti artisti rap (ma specialmente quelli bianchi, che sono arrivati in ritardo) iniziarono con il punk e viceversa, come accade anche oggi (Eminem, Beasty Boys).


Il rap è la parte musicale dello stile hip-hop, e si basa su "rithm & poetry" (da cui "rap"); prima di diventare genere di successo, passò cinque anni per le strade di Brooklyn senza venire mai registrato nè pubblicato. Dagli anni '80 si diffonde in tutte le comunità afro e latinoamericane degli USA, grazie a temi politici, a testi rabbiosi, proprio come il punk del 1977. Ecco arrivare gruppi come i Public Enemy, i Run DMC, considerati i capostipiti del genere; e attraverso i primi milionari del rap, i primi bianchi, i primi scontri armati fra gang, il genere rap oggi marcia parallelamente al pop, essendosi snaturato ed addolcito; avendo perso, come il rock, la sua iniziale e sana innocenza. Non c'è che da aspettare gli Who ed i Rolling Stones del rap; o, forse, sono già all'opera.

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